Quest' estate sarà più bizzarra del solito per noi Jonici* per vari mitivi. Più difficile del solito trovare un lettino, un ombrellone pronto all' uso, più difficile del solito per fare bella figura con i visitatori, più difficile del solito sopportare la gente che abbandona le proprie buste di plastica sui blocchi di cemento all' ingresso delle spiagge, più difficile del solito non vedere le famose cicche di sigaretta buttate nella sabbia, ect ect..
Saremo tutti proiettati in spiagge pubbliche, demaniali, con libero accesso e poco parcheggio, senza la presenza di enti e figure atte a difenderle, ma anche senza quegli ingombranti sound da 10.000 watt, in funzione dalle 15 alle 20 utilizzati per mandare i tormentoni dell' estate e la peggiore musica house dal che sembra arrivare direttamente dal Mar Caspio*.
Il bello è che non riusciamo a capire come mai questo modo di vivere il mare, caotico ed autolesionista*, tra i tanti, è quello che più successo ottiene. Forse per la facilità con la quale ti puoi procurare un mojito eseguito male o per la convenienza che effettivamente hai nell' affittare un lettino in riva al mare senza ombrellone a sole 20 euro, non è dato saperlo.
Ma non siamo assolti, la pigrizia che da sempre ci contraddistingue deve cedere il posto alla consapevolezza e dobbiamo iniziare a porre delle domande ai nostri cervelli.
Saremo forse in grado di cambiare pian piano la tipologia di turismo che ci hanno imposto
(quest' ultimo dovrebbe apportare ricchezza ed impiego per la popolazione per permettere di reinvestire e lavorare ancora meglio) ed arrivare a dare il ruolo di protagonista alle nostre risorse naturali quali sabbia, dune, vegetazione spontanea e qualità delle acque o vogliamo puntare tutto su chi ottiene una concessione e si interpone tra la gente e quello che già c'è ed è perfetto così come è?
Tutto questo perché non siamo contrari al guadagno, ma siamo contrari allo sfruttamento, non siamo contrario alle iniziative, ma siamo contrari a chi che cerca di trarre il massimo con il minimo dell' impegno, non siamo contrari al divertimento, ma ci sono luoghi e luoghi.
Il mare nel nostro caso vuole silenzio e non caos. Il caos è di proprietà intellettuale della Natura e non di qualcuno che non sa dove sta e che tutto ciò che fa ha ripercussioni sul nostro ambiente per decine e decine di anni.
Chissà se forse o magari, una delle soluzioni al problema, sarebbe che ogni candidato alla gestione di un esercizio, che si collochi tra spiagge o zone di interesse naturalistico, dovrebbe essere laureato in Scienze Naturali o facoltà simili.
Questo servirebbe per garantire la qualità dei servizi, la salvaguardia degli ambienti e la correttezza dei processi applicati per portare avanti il tale esercizio, facendone addirittura strumento di divulgazione ecologista per il pubblico che ne trarrebbe insegnamenti su come e cosa fare ogni qual volta si rivolga al bancone.
O forse rimarrà tutto così com'è adesso, per niente perfetto e per niente ecologico. I nostri visitatori potranno sempre venire qui e continuare a trovare, cani randagi, immondizia nei punti più disparati, discoteche di pessimo livello su spiagge una volta maestose e mojitos eseguiti male alla portata di tutti: basta ca quarchetunu paja!*
Saremo tutti proiettati in spiagge pubbliche, demaniali, con libero accesso e poco parcheggio, senza la presenza di enti e figure atte a difenderle, ma anche senza quegli ingombranti sound da 10.000 watt, in funzione dalle 15 alle 20 utilizzati per mandare i tormentoni dell' estate e la peggiore musica house dal che sembra arrivare direttamente dal Mar Caspio*.
Il bello è che non riusciamo a capire come mai questo modo di vivere il mare, caotico ed autolesionista*, tra i tanti, è quello che più successo ottiene. Forse per la facilità con la quale ti puoi procurare un mojito eseguito male o per la convenienza che effettivamente hai nell' affittare un lettino in riva al mare senza ombrellone a sole 20 euro, non è dato saperlo.
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La visuale del Lido Riva degli Angeli alle h 18:30 del 2 di Giugno 2013. |
Saremo forse in grado di cambiare pian piano la tipologia di turismo che ci hanno imposto
(quest' ultimo dovrebbe apportare ricchezza ed impiego per la popolazione per permettere di reinvestire e lavorare ancora meglio) ed arrivare a dare il ruolo di protagonista alle nostre risorse naturali quali sabbia, dune, vegetazione spontanea e qualità delle acque o vogliamo puntare tutto su chi ottiene una concessione e si interpone tra la gente e quello che già c'è ed è perfetto così come è?
Tutto questo perché non siamo contrari al guadagno, ma siamo contrari allo sfruttamento, non siamo contrario alle iniziative, ma siamo contrari a chi che cerca di trarre il massimo con il minimo dell' impegno, non siamo contrari al divertimento, ma ci sono luoghi e luoghi.
Il mare nel nostro caso vuole silenzio e non caos. Il caos è di proprietà intellettuale della Natura e non di qualcuno che non sa dove sta e che tutto ciò che fa ha ripercussioni sul nostro ambiente per decine e decine di anni.
Chissà se forse o magari, una delle soluzioni al problema, sarebbe che ogni candidato alla gestione di un esercizio, che si collochi tra spiagge o zone di interesse naturalistico, dovrebbe essere laureato in Scienze Naturali o facoltà simili.
Questo servirebbe per garantire la qualità dei servizi, la salvaguardia degli ambienti e la correttezza dei processi applicati per portare avanti il tale esercizio, facendone addirittura strumento di divulgazione ecologista per il pubblico che ne trarrebbe insegnamenti su come e cosa fare ogni qual volta si rivolga al bancone.
O forse rimarrà tutto così com'è adesso, per niente perfetto e per niente ecologico. I nostri visitatori potranno sempre venire qui e continuare a trovare, cani randagi, immondizia nei punti più disparati, discoteche di pessimo livello su spiagge una volta maestose e mojitos eseguiti male alla portata di tutti: basta ca quarchetunu paja!*
*Jonico: persona o cosa che nasce e frequenta assiduamente le zone adiacenti al Mar Jonio.
*Mar Caspio: È un bacino endoreico situato a 28 metri sotto il livello del mare (depressione caspica), fra le zone meridionali della Federazione Russa e il nord dell'Iran. Le sue coste sono divise amministrativamente fra: Russia (Dagestan, Calmucchia ed Oblast' di Astrachan'), Iran, Kazakistan, Turkmenistan ed Azerbaigian.
*Autolesionsta: Autolesionismo deriva dal sostantivo greco autos (me stesso) e il verbo luo (sciogliere), letteralmente 'sciolgo/distruggo me stesso'.
*Le Scienze Naturali sono una delle due branche della scienza che comprendono lo studio degli aspetti fisici, chimici e biologici della Terra, dell'Universo e delle varie forme di vita, uomo incluso.
*L' importante è che qualcuno tiri fuori i soldi!